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Fiera d'Autunno

150 anni della Fiera d’Autunno a Castagnole Piemonte

La “150° Fiera d’Autunno” di Castagnole Piemonte si terrà dal 24 al 27 ottobre 2024, un evento che celebra la cultura agricola e le tradizioni locali. Oltre a includere manifestazioni come la “19° Sagra d’l Cariton”, il “13° Yellow Party” e il “1° Raduno trattori”, la fiera rappresenta un’occasione per evidenziare l’importanza del “Distretto del Cibo”, un’iniziativa regionale che mira alla valorizzazione delle produzioni locali e al rafforzamento delle politiche di collaborazione tra i comuni del territorio. Il Programma della Fiera d’Autunno Il giovedì 24 ottobre, la fiera aprirà con una serie di eventi culturali, tra cui la presentazione del libro “Come Ulisse” di Giuseppina Valla, seguita da una mostra iconografica che esplora il tema dell’emigrazione. La Coldiretti collaborerà per organizzare una serata dedicata ai prodotti locali. Venerdì 25 ottobre sarà la giornata dedicata agli appassionati di trattori, con il “1° Raduno trattori” accompagnato da una proposta gastronomica tipica, a base di fritto misto piemontese, e musica dal vivo. Questo evento punta a promuovere le eccellenze enogastronomiche locali all’interno del contesto del “Distretto del Cibo”. Il sabato 26 ottobre si concentrerà su esposizioni e intrattenimento. Dalle 16, verrà inaugurata una mostra di modellismo ferroviario, mentre in serata si terrà il “13° Yellow Party”, con una cena che includerà prodotti tipici, come salumi e formaggi locali, a sottolineare l’importanza del legame con il territorio. La Domenica della Fiera: Tradizione e Prodotti Locali Domenica 27 ottobre, la fiera raggiungerà il suo culmine con un’ampia rassegna di produttori agricoli e bancarelle commerciali distribuite per le vie del paese, accompagnate da un’esposizione zootecnica. Presso il Palafiera, il pranzo tradizionale “Disnè d’la fera” offrirà un menù composto da piatti tipici, come bolliti misti e formaggi locali, in linea con l’obiettivo del Distretto di promuovere e valorizzare le produzioni enogastronomiche della zona. Inoltre, sarà possibile acquistare il Caritôn, dolce tipico di Castagnole Piemonte, preparato secondo la ricetta tradizionale. Nel corso della giornata, sono previste anche altre attrazioni come raduni di auto storiche e tuning, mostre di modellismo e esposizioni iconografiche dedicate all’emigrazione, in collaborazione con varie associazioni locali. L’Iniziativa del Distretto del Cibo La “Fiera d’Autunno” non è solo un momento di aggregazione locale ma rientra in un progetto più ampio di promozione territoriale e valorizzazione delle eccellenze agroalimentari attraverso il “Distretto del Cibo”. Questo progetto coinvolge 25 comuni e mira a sviluppare nuove sinergie tra le amministrazioni locali e le realtà produttive, migliorando la visibilità dei prodotti locali e favorendo una maggiore coesione territoriale. L’inserimento della fiera nel programma “Turismo delle radici”, sostenuto dal Ministero degli Affari Esteri e finanziato tramite il PNRR e NextGenerationEU, rappresenta un ulteriore passo verso l’internazionalizzazione delle tradizioni e delle produzioni locali, puntando a coinvolgere non solo gli abitanti del luogo ma anche gli italiani all’estero e gli italo-discendenti interessati a riscoprire le proprie origini.

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Uno, due e “Tre Pani” sul territorio del Distretto

Il panificio Grano- Fornai in Fermento di Santena ha ottenuto il prestigioso premio Tre Pani nella nuova Guida del Gambero Rosso. Sergio Scovazzo, creativo e appassionato, da anni è una figura di spicco nel mondo della panificazione, celebrato non solo per la qualità dei suoi prodotti ma anche per la sua continua ricerca di eccellenza. Recentemente, Scovazzo ha ampliato il suo impero gastronomico aprendo un nuovo punto vendita a Torino, nel quartiere di San Salvario. Qui, i pani di Scovazzo, caratterizzati da forme generose da 750 grammi e battezzati con nomi piemontesi, conquistano ogni giorno i palati più esigenti. Ogni giorno propone un pane diverso, selezionando con cura gli ingredienti migliori per garantire un prodotto unico nel suo genere. La creatività che ha guadagnato i Tre Pani La vera magia di Grano – Fornai in Fermento risiede nella capacità di Scovazzo di unire tradizione e innovazione. Il sabato, ad esempio, è il giorno dedicato ai pani speciali, come quello con grani piemontesi e ‘nduja calabrese, un connubio perfetto che fonde le tradizioni culinarie del nord e del sud Italia in un’esplosione di sapori. Ma non è solo la creatività a distinguere Scovazzo: ha anche ideato un sistema di confezionamento innovativo che prolunga la conservazione dei suoi prodotti fino a 60 giorni senza compromettere qualità e freschezza. Questo gli consente di servire il suo pane anche nei più rinomati ristoranti, soddisfacendo clienti che cercano sempre il meglio. La dedizione di Scovazzo alla sua arte si estende oltre la produzione quotidiana. Collabora attivamente con altri artigiani del gusto, arricchendo ulteriormente l’offerta del suo laboratorio e contribuendo alla crescita dell’intera comunità gastronomica. Per queste ragioni, Grano – Fornai in Fermento ha conquistato un posto d’onore tra le eccellenze premiate con il Tre Pani, il riconoscimento più prestigioso nel panorama della panificazione italiana. La storia di Scovazzo è un esempio vivido di come passione, dedizione e innovazione possano convergere per creare esperienze culinarie indimenticabili e perpetuare la grande tradizione italiana del pane artigianale. Altri panifici premiati sul territorio A Carmagnola, il panificio Aimar in via Del Porto ha aggiunto un altro prestigioso riconoscimento, conquistando il marchio “Un Pane” nella stessa guida. La famiglia Aimar gestisce l’attività da diverse generazioni, mantenendo saldamente le tradizioni instaurate dal fondatore Giovanni. «La filosofia della casa è rimasta immutata nel tempo: utilizzare esclusivamente lievito madre, farine biologiche del territorio circostante e adottare metodi di produzione artigianali, caratterizzati da gesti sapienti ed esperti», precisa la guida, sottolineando l’impegno costante verso la qualità e l’autenticità. Anche il panificio Fabaro di Poirino si è distinto ottenendo il prestigioso riconoscimento “Due Pani”. Fondato nel lontano 1915 e ancora gestito dalla stessa famiglia, il panificio Fabaro è rinomato per la sua fedeltà alla tradizione artigianale e al territorio. La guida descrive i suoi pani come esempi “ultra classici” della panificazione locale, riflettendo un impegno costante nella conservazione delle tecniche tradizionali e nella valorizzazione delle materie prime del territorio. La scelta della Guida “Pane e Panettieri d’Italia 2025” del Gambero Rosso di onorare questi tre panifici rispecchia l’eccellenza dei prodotti presenti sul territorio del Distretto del Cibo del Chierese-Carmagnolese. 

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